Una delle caratteristiche qualitative della vitalità è essere in contatto. Essere consapevoli di ciò che accade dentro di voi e intorno a voi.
Troppe persone vivono esclusivamente nella propria testa, con pochissima coscienza di ciò che accade al di sotto del loro collo.[Espansione ed integrazione del corpo in bioenergetica – A.Lowen, L.Lowen]
Molto spesso, specie nella nostra cultura sempre più tecnologica, narcisistica e carente di interiorità, per la maggior parte del tempo siamo in contatto con la nostra testa, i nostri pensieri, opinioni, la nostra immagine e riteniamo che questo siamo noi stessi, per poi sentirci estraniati o depressi nei momenti di solitudine. Viviamo molto nella testa e poco nel corpo senza esserne consapevoli. Confondiamo il pensare con il sentire e in un certo senso facciamo a meno del sentire.
Ma i pensieri non sono i sentimenti. Il sentire è formato da percezioni sensoriali: “ogni percezione sensoriale ha inizio con una percezione del sè, cioè del proprio corpo” (che non può essere scisso dallo spirito = la carica energetica).
La percezione è una funzione del sentire. Più si è vitali, ossia più alto è il livello di energia e libero il suo fluire nel corpo, più acute sono le percezioni, più entiusiasta e ottimista è l’atteggiamento nei confronti della vita.
[Esercizi bioenergetici: un mezzo di contatto con sé stessi – Margherita Giustiniani]